Con “social network” si intendono tutti quei mezzi di comunicazione che rendono possibile creazione, condivisione e scambio di contenuti generati dagli utenti attraverso l’uso di piattaforme web-based.
Il web (World Wide Web) nasce il 6 agosto del 1991 quando Tim Berners-Lee mette online il primo sito internet.
I social media nascono molto tempo dopo: SixDegrees nel 1997, Friendster nel 2002 e Myspace nel 2003. Quest’ultimo è il primo social ad essere riconosciuto da livello mondiale.
Il loro successo planetario è dovuto dal fatto che l’uomo è un animale sociale e passa tutta la sua vita a comunicare e a condividere informazioni.
Per questo possiamo affermare tranquillamente che la storia dei social network inizia molto prima dell’avvento dell’epoca digitale. Ma allo stesso tempo i Social sono una delle tanti fasi del web.
Da consulente di social media marketing mi occupo di visibilità sia organica che a pagamento su queste piattaforme e spesso mi viene chiesto informazioni sul loro funzionamento.
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Come funzionano i social network
L’obiettivo principale di ogni social è tenere incollati gli utenti alla piattaforma, facendogli fare più azioni possibili.
Perché dalle azioni nascono le informazioni che loro rivendono agli inserzionisti. Quindi i social premieranno i contenuti che attivano reazioni e producano azioni degli utenti.
Questi contenuti diventeranno virali e i social li promuoveranno il più possibile.
E se non succede? Probabilmente stai sbagliando qualcosa. Ecco gli errori più plausibili:
- la tua comunicazione è autoreferenziale,
- forse punti a vendere e non ad aiutare le persone,
- forse non stai investendo budget in digital advertising!
Tutti i social sono uguali? Si e no!
La logica di base è la stessa, ma poi ogni social si differenzia dagli altri. Per certi versi la logica di base ricorda il posizionamento SEO sui motori di ricerca.
Sono i contenuti di qualità e quindi il content marketing a fare la differenza, insieme alla costanza di pubblicazione.
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Che cos’è un algoritmo
In informatica un algoritmo è la specificazione di una sequenza finita di operazioni che consente di risolvere tutti i quesiti di una stessa classe o di calcolare il risultato di un’espressione matematica. In pratica, è una sequenza di istruzioni per risolvere un problema o raggiungere un determinato obiettivo.
Queste istruzioni sono poste in sequenza, l’una dopo l’altra e devono essere eseguite esattamente nell’ordine in cui compaiono.
Oggi con il termine algoritmo dei social si intende una serie di regole matematiche, applicate alle reti di social network, in grado di mostrare al pubblico dei risultati in linea con i loro interessi.
Semplificando, se guardo determinati contenuti, li commento o metto mi piace, l’algoritmo mi proporrà contenuti simili.
Ogni secondo che passiamo sui social, diamo tantissime informazioni a queste piattaforme sui nostri gusti e su quello che ci piace o che non ci piace.
Come funziona l’algoritmo
Ogni volta che pubblichiamo, l’algoritmo della piattaforma fa vedere il contenuto ad una piccola parte dei follower. In base a come reagiscono i primi utenti decide se spegnere il contenuto o promuoverlo.
Se i follower sono stati acquistati e quindi sono finti o se non interessati alla tua pagina o a quel determinato contenuto è dura avere una buona copertura organica.
Se dopo un po’ di tempo che pubblichi inizi ad ingranare continua a pubblicare quel tipo di contenuti e studia quali formati e quali tematiche gli utenti preferiscono.
L’algoritmo di Facebook
Se vogliamo fare marketing su Facebook dobbiamo conoscere benissimo il suo algoritmo che si struttura in 4 fasi:
- Inventory;
- Signals;
- Prediction;
- Score.
Nella prima fase, cioè l’Inventory, il procedimento di calcolo raccoglie tutti i contenuti pubblicati dai tuoi amici e dalle pagine che segui, per capire quali tra queste informazioni proporti nel tuo Feed.
Nella seconda fase analizza i segnali del contesto e del contenuto. Nel primo caso viene analizzato il dispositivo con il quale ti stai collegando, il tipo di connessione, ad esempio se sei in wifi oppure in 4g ed il luogo geografico dal quale ti colleghi, quindi in base a queste tre informazioni: dispositivo, tipo di connessione e luogo, Facebook comincia a selezionare alcune notizie piuttosto che altre.
Nel secondo caso, invece, analizza l’andamento dei singoli contenuti, le reazioni che ricevono e il tempo di permanenza su ogni singolo post. Più like, commenti, condivisioni e click riceviamo e naturalmente più sarà promosso il nostro contenuto.
Raccolte tutte queste informazioni, l’algoritmo “predice” quali saranno i contenuti che potrebbero essere più interessanti per l’utente.
Come ultima fase, l’algoritmo rilascia un punteggio di qualità per i contenuti in base all’analisi dei segnali di contesto e di contenuto. Chiaramente i contenuti che hanno uno score più alto, vengono presentati all’interno della nostra news feed.
L’algoritmo di Youtube
L’algoritmo di Youtube analizza il comportamento degli utenti e verifica in particolare:
- cosa fanno gli utenti,
- quanto tempo trascorrono nella visione di un determinato video,
- quanto tempo passano nel portale ogni volta che vi accedono,
- come interagiscono con i video (commenti, like e condivisioni).
L’algoritmo tiene conto di tutti questi elementi per posizionare i video. Il tempo di permanenza, per esempio, è molto rilevante.
YouTube preferisce un video che ha la capacità di mantenere viva l’attenzione per un tempo più lungo rispetto a un video sullo stesso argomento che viene abbandonato dopo pochi minuti.
Un altro fattore importante sono le visualizzazioni ottenute nelle 48 ore successive alla pubblicazione.
L’algoritmo verifica anche le interazioni, in particolare, i commenti e le condivisioni.
L’algoritmo di Instagram
L’algoritmo di Instagram, come tutti gli algoritmi che governano i social, è in continuo mutamento. Però questi di seguito sono i fattori di ranking più importanti:
- Dati sul post: l’algoritmo rileva dove e quando è stato pubblicato quel post, quanto è popolare il contenuto.
- Dati sul profilo che l’ha pubblicato: si tratta di un profilo interessante per l’utente?
- Dati sull’attività dell’utente: quali sono gli interessi dell’utente? Su quali post ha mostrato interesse? Segue profili simili?
- Engagement: l’utente ha interagito con altri contenuti di questo profilo? Quante volte? Che tipo di interazioni ci sono state? A proposito di questo c’è da dire che l’intelligenza dell’algoritmo Instagram è tale da poter calcolare non solo il tipo di interazione (commenti, like, salvataggi del post) ma anche quanto tempo l’utente trascorre su quel post. Il continuo coinvolgimento è importante per costruire un pubblico fedele.
L’algoritmo di LinkedIn
Partiamo da una premessa, l’algoritmo premia i contenuti nativi, quindi meglio non pubblicare contenuti che rimandano al sito, al blog, al canale youtube, e/o contenuti caricati tramite link.
Per questo motivo i post testuali o i pdf (guide) sono i formati migliori da utilizzare.
Proprio come Facebook e Instagram, l’algoritmo LinkedIn dà la priorità ai contenuti che troverai più pertinenti e con cui interagisci rispetto ai contenuti più recenti.
Le interazioni sono importantissime, perciò, usa sempre una call to action finale sui tuoi post, interagisci con i tuoi collegamenti e inserisci degli hashtag per categorizzare il tuo contenuto.
LinkedIn premia la frequenza del tuo profilo, ossia:
- quanti post pubblichi settimanalmente;
- quanti collegamenti nuovi hai ogni settimana;
- il tasso di accettazione ad ogni collegamento.
Ultimo aspetto molto importante da ricordare: i contenuti creati da un profilo LinkedIn perfetto avranno più spinta da parte dell’algoritmo.
Come dominare l’algoritmo
Ridurre una cosa complessa come il marketing sui social e il funzionamento dei loro algoritmi in un semplice elenco può sembrare banale, però se vogliamo semplificare al massimo, noi possiamo “dominare questi algoritmi” se seguiamo tutti questi quattro consigli:
- Costanza nella pubblicazione,
- Qualità del contenuto per l’utente finale,
- Formato giusto a seconda del social,
- Brand authority.
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