Il tuo sito web aziendale ha un blog con tanti articoli e news, ma non genera richieste di preventivo o addirittura visite al sito?
Questo è lo scenario peggiore che può capitare nel blog marketing: aver speso soldi e tempo e non aver ottenuto risultati.
Il content marketing non è una scienza esatta, però se viene fatta in maniera corretta e costante può portare ottimi risultati. Per ottenerli bisogna affidarsi a dei consulenti SEO, oppure seguire alcune linee guida fondamentali. Ecco le principali tecniche di posizionamento per i motori di ricerca.
Strategia corretta di blog marketing
Il primo passo è sempre quello di creare una strategia corretta di marketing. In questo caso bisogna ripensare il proprio sito web come suddiviso in 3 grandi parti:
- Home, contatti e chi siamo, cioè le pagine istituzionali,
- Pagine servizi/prodotti,
- Articoli e news.
Le pagine istituzionali servono per farsi trovare da chi cerca il nome brand della tua azienda, con le varie declinazioni, che possono essere l’indirizzo della sede, parole come azienda, consulente ecc. Con esse parliamo ad un pubblico che un pò ci conosce e che magari vuole avere maggiori informazioni su di noi.
Le pagine servizio e/o prodotti invece servono per posizionarsi sulle parole chiave più importanti, in particolare su quello che vendiamo.
Nel mio caso, ad esempio docente di web marketing, è in 6 posizione su Google davanti a 31 milioni di pagine indicizzate e quindi di competitor!
Chiaramente non è semplice salire in queste classifiche, sono di solito super competitive, perché sono parole chiave quasi automatiche, cioè, anche chi non ha un gran sito, o dei consulenti SEO, può concorrere, perché sono ovvie.
Ed è nelle prime posizioni, perché magari possiede un sito storico, che negli anni ha acquistato autorevolezza agli occhi dei motori di ricerca.
Arriviamo dunque al blog che ha un duplice scopo:
- farci conoscere da chi cerca i nostri prodotti/servizi,
- portare tanto traffico al sito.
Se ci facciamo conoscere e portiamo tanto traffico al nostro sito, saranno poi le pagine servizio a convertirlo, cioè a trasformare gli utenti in clienti.
Per questo è fondamentale avere un blog ricco di contenuti utili per gli utenti che utilizzano i nostri prodotti e/o servizi.
Infine se gli articoli si posizionano bene su Google, di conseguenza, il motore di ricerca promuoverà piano piano tutte le pagine del sito.
L’importante è che tutto sia fatto coerentemente, cioè che il blog sia ricco di approfondimenti in linea con i prodotti e servizi che offriamo.
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Scrivere per i clienti
Il secondo passo è un cambio di mentalità. Sembrano cose noiose e inutili, me ne rendo conto, ma nella realtà, fidati, non sono così scontate.
Nel 99% dei casi questi due passaggi vengono saltati a piè pari con il risultato di avere un blog ricco di articoli inutili e che nessuno leggerà mai.
Il blog non serve a comunicare quanto siete bravi, bensì a soddisfare i bisogni e le paure degli utenti.
Ognuno di noi, nella fase di acquisto di ogni tipo di bene, ha delle paure, che si possono riassumere in:
- perdere tempo,
- perdere soldi,
- non ottenere ciò che cerchiamo.
Se risolviamo queste paure, avremo sicuramente più vendite. Inoltre nel percorso di acquisto che gli utenti fanno, effettuano sicuramente tante ricerche online per soddisfare le proprie curiosità o risolvere i propri dubbi.
Tu, ad esempio, stai leggendo questo mio articolo, perché molto probabilmente non sei convinto di ottenere il massimo dal tuo blog aziendale.
L’obiettivo di questo mio articolo è aiutarti, dandoti il giusto mindset e gli strumenti appropriati per monetizzare gli articoli del tuo sito aziendale.
Decifrare il Search Intent degli utenti
A questo punto entriamo nel vivo del lavoro e, messi i panni dell’utente che vuole comprare i nostri prodotti e servizi, analizziamo i suoi dubbi, le sue curiosità e le sue paure. Quindi ricerchiamo le ricerche che effettua online.
Per fare questo io utilizzo uno strumento a pagamento come Seozoom, che monitora in tempo reale il posizionamento organico di un sito e, allo stesso tempo, estrapola le parole di ricerca e i search intent degli utenti.
Con search intent o intento di ricerca si intende il motivo reale che sta spinge gli utenti a fare ricerche sui motori di ricerca come Google.
Se non lo comprendiamo rischiamo di uscire dal seminato nel momento di scrittura dell’articolo e di perdere una grossa opportunità. Semplificando, l’intento di ricerca è il bisogno che fa scaturire una ricerca online.
Facciamo un esempio: se digito su Google “Come sono le scarpe running?” o “Quali sono le scarpe più adatte per correre?”
Significa che probabilmente mi sto accingendo a praticare running e quindi faccio tutta una serie di ricerche online per avere maggiori informazioni sull’acquisto di scarpe da running.
Se sono un negozio e-commerce di scarpe da running, a questo punto, potrebbe essere utile avere un articolo che spiega come sono fatte le scarpe da running e come si diversificano da normali scarpe da ginnastica.
Nota come le query di ricerca stanno diventando sempre più conversazionali. Una volta le persone digitavano scarpe running e basta. Oggi conversano con Google, come fosse il loro assistente.
Per questo oggi ha più senso partire dall’intento di ricerca, e non focalizzarsi solamente sulla query di ricerca. In questo modo siamo più in linea con i trend odierni della SEO.
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Miglior contenuto possibile
A questo punto non ci resta che scrivere il miglior articolo possibile, magari inserendo video, immagini, foto e tanto testo.
L’obiettivo è fare un articolo che soddisfi tutti i dubbi possibili che hanno gli utenti. Solo così riusciremo a scalare le classifiche dei motori di ricerca.
Mi raccomando i contenuti non devono essere copiati! Al massimo puoi prendere spunti ed ispirazione dai miglio articoli che trovi in prima pagina.
Aumentare l’autorevolezza del proprio sito internet
Pubblicato l’articolo dobbiamo tenerlo monitorato per sempre per vedere come Google lo interpreta e cosa ne pensano i lettori.
Nel primo caso bisogna vedere il posizionamento che riceve, nel secondo caso controlliamo su Google Analytics il tasso di rimbalzo e il tempo di lettura della pagina/articolo.
Per aumentare la visibilità in linea generale degli articoli e quindi del proprio sito, bisogna lavorare sulla link building.
Con link building si intende l’aumento dei siti web esterni che linkano il proprio sito. Agli occhi di Google è uno dei fattori di ranking più importante e comporta veramente un aumento esponenziale del traffico a causa di un miglioramento del posizionamento SEO di ogni singola parola chiave.
Chiaramente bisogna fare attenzione perché si tratta di una pratica rischiosa che, se fatta male, potrebbe causare più danni che vantaggi.
Le collaborazioni con fornitori, clienti, influencer e blog del vostro settore sono la soluzione migliore per acquisire backlink e autorevolezza agli occhi di Google.
Inbound vs Outbound
A mio parere ci sono due grandi differenze tra questi due sistemi di marketing a livello di costi e rendimento.
Riassumendo la differenza tra i due metodi: l’inbound sono quelle attività di marketing che ti fanno trovare dagli utenti, mentre l’outbound sono quelle attività che ti portano a cercare direttamente clienti.
L’inbound è più economico e nel contempo porta clienti migliori, rispetto all’outbound.
Perché quando le persone vi scelgono sono più tranquille, rispetto a quando siete voi che le contattate. Inoltre hanno già capito di avere un problema e stanno cercando la soluzione che voi proponete.
Non le dovete convincere insomma, perché hanno già la mano nel portafoglio!
Un cliente motivato, che è conscio di avere un problema e sta cercando una persona che glielo risolva, è il miglior cliente possibile. E lo puoi trovare solo con il blog marketing sfruttando la domanda consapevole.
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