Ranking SEO, tutti i Fattori di Posizionamento su Google

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Giacomo Cellini
Mi occupo di Web Marketing dal 2011. Sin da subito mi sono appassionato al web e alla rivoluzione sociale che ha creato. Benvenuto nel mio blog!
Indice dell'articolo

Tutti noi vorremmo un sito web super posizionato sui motori di ricerca perché, ovviamente per noi, il nostro progetto è fondamentale.

Però, Google non ragiona come noi.

Il suo è un servizio gratuito che offre a tutti noi utenti ed è la chiave del suo business e del suo successo come azienda.

Il fatturato di Alphabet (holding che controlla Google e tutti i suoi servizi) nel 2023 è stato di 307,4 miliardi di dollari con un incremento di quasi il 9% rispetto al 2022.

Oltre 300 miliardi di dollari che dipendono dal servizio gratuito che offre quando noi digitiamo nella barra una query come il mio nome e cognome.

query ricerca google

Ovviamente comprenderai che se rilascia informazioni errate e non soddisfa i nostri bisogni, rischia di perdere qualcosa come 307 miliardi di dollari.

Per questo il posizionamento di un sito web su Google è un’attività complessa che richiede tempo e un investimento in SEO costante.

Per poter iniziare è fondamentale comprendere come funziona Google e la sua ricerca.

Come si compone una ricerca

Una ricerca su Google si compone in 4 fasi:

  • Scansione nuovi url da parte di Google,
  • Indicizzazione degli url e dei contenuti da parte di Google,
  • Posizionamento, cioè l’algoritmo classifica ogni url e ogni contenuto.

A questo punto tocca a noi digitare la query sul motore di ricerca e Google ci rilascerà una SERP con i contenuti che ha considerato rilevanti ed importanti per noi e per quella query.

La fase di posizionamento è ovviamente per noi quella più importante, perché determina se il nostro contenuto sarà promosso dal motore di ricerca oppure no.

Quando digitiamo una query sul motore di ricerca possiamo identificare 5 principali fattori che il motore di ricerca analizza e che influenzano i risultati:

  • Significato: questo riguarda l’intento di ricerca, che Google cerca di interpretare attraverso modelli linguistici. Essi analizzano come le poche parole inserite nella barra di ricerca corrispondano ai contenuti più rilevanti disponibili.
  • Pertinenza: dopo aver interpretato l’intento, i sistemi esaminano i contenuti per determinare se sono pertinenti alla ricerca. Ad esempio, valutano se contengono le stesse parole chiave della query nella pagina, negli header o nel corpo del testo. Utilizzano dati aggregati e anonimi sulle interazioni per assicurarsi che la pagina offra altri contenuti rilevanti oltre alle parole chiave.
  • Qualità: google dà priorità ai contenuti che sembrano più utili, identificando segnali che indicano esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità, noti come parametri E-A-T.
  • Usabilità: durante l’analisi dell’usabilità, i contenuti che sono considerati più accessibili dagli utenti potrebbero avere prestazioni migliori. Questo include valutazioni su aspetti come la visualizzazione su dispositivi mobili o la velocità di caricamento.
  • Contesto: fattori come la posizione, la cronologia delle ricerche precedenti e le impostazioni personali della Ricerca sono considerati per garantire che i risultati mostrati all’utente siano pertinenti e utili in quel momento specifico.

Tutto questo dipenderà dai cosiddetti Fattori SEO o Fattori di ranking.

Cosa sono i fattori SEO o fattori di ranking 

I fattori SEO sono tutti quei segnali che influenzano il posizionamento sui motori di ricerca.

Ovviamente conoscerli è fondamentale per ottimizzare un sito per la SEO. Secondo gli ingegneri che lavorano in Google sono oltre 200, alcuni sono molto importanti, altri lo sono meno.

Nel corso degli anni poi questi segnali hanno acquisito o perso rilevanza, anche perché il nostro modo di usare il motore di ricerca è cambiato.

Ognuno di loro ha una sua specifica influenza all’interno dell’algoritmo di calcolo che premia e decide il posizionamento di un sito web nelle SERP di Google.

Alcuni sono miti, altri sono ipotesi. Vediamo i principali.

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I 200 fattori SEO

Fattori legati al Dominio

  • Anzianità dominio: Google utilizza le informazioni sull’età del dominio cioè da quanto tempo è attivo online. Si tratta di un segnale in calo come importanza.
  • Keyword presente nel Top Level Domain: il peso di questo fattore è calato tanto nel corso degli anni. Anche nel caso che la Keyword usata sia la prima parola del dominio.
  • Keyword nel sottodominio: alcuni analisti SEO individuano come fattore di ranking anche l’utilizzo di parole chiave nel sotto dominio. Anche questo segnale non è molto rilevante.
  • Informazioni di chi registra il dominio: Google potrebbe valutare positivamente la scelta di lasciare pubblici i dati della persona che registra il sito.
  • Penalizzazione del registrante: la memoria dell’algoritmo si estende anche alle altre proprietà di un registrante. Ad esempio se è stato penalizzato per spam.
  • Country Code nel dominio: scegliere un dominio di primo livello con un’estensione che riporta il country code specifico per il territorio geografico di appartenenza.
  • Durata della registrazione: segnale di credibilità per l’algoritmo la durata della registrazione del dominio.
  • Cronologia del dominio: la storia passata di un sito. Eventuali penalizzazioni sopravvivono al cambio di proprietà.

Fattori di ranking della pagina

  • Keyword nel Title: in particolare se è a sinistra. Il title è molto importante come segnale SEO.
  • Keyword nella Description: Google non utilizza direttamente il tag meta description come fattore di posizionamento SEO, ma al tempo stesso è stata ribadita e confermata l’influenza che le descrizioni sintetiche possono avere sul CTR.
  • Keyword nell’H1: anche se spesso coincidono, c’è differenza tra title tag e H1. Il primo è un elemento esterno all’area di navigazione della pagina. Si tratta di un segnale molto importante.
  • Keyword density: È stato uno dei fattori più abusati dai SEO in passato (keyword stuffing). Oggi la keyword density ha perso valore, fino a non averlo affatto.
  • Struttura pagina con H2 e H3 ecc: per dare una profondità al contenuto. Consigliato l’uso dell’indice nell’articolo.
  • Lunghezza del contenuto: l’algoritmo predilige contenuti ricchi di parole rispetto ai brevi. Ovviamente il nostro obiettivo non sarà quello di fare contenuti lunghi e noiosi, a quel punto meglio avere un contenuto corto e non ripetitivo.
  • Duplicazione dei contenuti: i duplicati all’interno del sito influiscono negativamente.
  • Dimensione degli URL: la lunghezza eccessiva degli URL influisce negativamente.
  • Percorso degli URL: le pagine che hanno URL più vicini alla home page tendono a posizionarsi meglio rispetto a pagine lontane dalla home. E’ importante la presenza della Keyword nell’URL.
  • Categorie delle pagine: sono i pilastri dell’architettura di un sito e un fattore di ranking.
  • Contenuti multimediali: l’utilizzo di media come immagini, video e altri elementi multimediali può essere un segnale di qualità del contenuto.
  • Ottimizzazione delle immagini: le immagini sono una parte fondamentale della pagina e inviano ai motori di ricerca segnali di rilevanza, se opportunamente ottimizzate.
  • UX, ottimizzazione mobile e performance: sono fattori sempre più importanti in particolare i nuovi Core Web Vitals.
  • Link in entrata e in uscita: fattori importantissimi per la SEO.

Fattori di ranking del sito

  • Usabilità del sito: un sito difficile da usare e da navigare può essere penalizzato in termini di ranking.
  • Architettura del sito: una struttura ben organizzata, pulita e ben codificata, con architettura tematica dei contenuti, aiuta la scansione e l’indicizzazione da parte di Google.
  • Presenza della sitemap: favorisce la scansione e l’indicizzazione da parte di Google.
  • Navigazione tramite i breadcrumb: migliora l’usabilità del sito, permettendo a utenti e motori di ricerca di navigare meglio tra le pagine e le categorie.
  • Aggiornamenti al sito: Google ama i siti aggiornati e mantenuti attivi con nuovi contenuti.
  • Pagina Contatti: inserire una pagina con i riferimenti e i contatti della proprietà o dei gestori è considerato uno dei principali fattori di ranking della local SEO.
  • Certificato SSL: l’utilizzo di un certificato SSL per il protocollo di sicurezza HTTPS è fattore di ranking da Google.
  • Pagine Privacy e Termini del servizio: la mancanza è un fattore di penalizzazione.
  • Video: la loro presenza arricchisce i contenuti però è meglio se integrati da Youtube per non appesantire troppo le pagine.

Fattori di posizionamento riguardanti la link building

  • Autorevolezza del dominio: quello del link ricevuto.
  • Autorevolezza della pagina: quella che invia il link. La lunghezza della pagina influisce.
  • Numero di domini: che linkano il sito che ci linka.
  • Numero di pagine: che linkano il nostro sito.
  • Età del dominio linkante: la sua forza si trasferisce al sito e alla pagina linkati.
  • Età del link: un backlink funzionante e attivo da tempo trasmette maggior rilevanza di uno nuovo.
  • Profilo backlink naturale: perché in caso contrario potremmo incorrere in penalizzazioni.
  • Anchor text dei backlink: le anchor text o testo di ancoraggio servono a Google per definire il topic principale della pagina linkata.
  • Posizione del link in pagina: un link presente nel contenuto centrale della pagina ha un peso maggiore di quelli inseriti in altre posizioni.
  • Link alla Homepage: svolgono un ruolo speciale nella valutazione di un sito.
  • Link nofollow: potrebbe essere un elemento importante per la costruzione di un profilo backlink naturale.
  • Link da siti istituzionali: oggi non è un fattore di ranking così determinante.
  • Link da competitor: ottenere link da un sito che compete sulla stessa SERP.
  • Link da dominio pertinente: ricevere un backlink da un sito pertinente per temi e che appartiene alla stessa nicchia rappresenta un significativo fattore di ranking.
  • Link reciproci: Google scoraggia gli scambi di link reciproci tra due siti o almeno non li considera rilevanti.

Fattori di ranking legati all’interazione degli utenti

  • CTR organico: significa che il contenuto/sito è coerente con le richieste degli utenti.
  • Traffico di ritorno: un sito viene ritenuto valido e di qualità se attira traffico di ritorno.
  • Numero commenti: il numero di commenti è un importante fattore per il ranking.
  • Dwell Time: durata della sosta di un utente, più è alta e più influisce positivamente.
  • Pogo Sticking: comportamento di un utente che atterra su un sito ma abbandona la pagina e torna in SERP per consultare gli altri risultati.

Segnali del brand

  • Presenza di Ancor text branded: si tratta di una strategia di Digital PR che è molto importante.
  • Ricerche di tipo brand e brand + keyword: dimostra che siamo rilevanti nel nostro settore.
  • Profili social in particolare se verificati e se hanno molti follower ed interazioni: dimostra che siamo attivi sui social e siamo considerati in modo positivo dagli utenti.
  • Menzioni Brand nelle notizie principali: dimostra che siamo un brand. E’ un segnale molto importante.
  • Sede fisica dell’attività: ovviamente rende l’attività veritiera. E’ fondamentale come Local SEO.

Fattori negativi che possono penalizzarti

  • Uso eccessivo di nofollow in uscita: in quanto vista come manipolazione.
  • Popup e pubblicità invadente: sono considerati come fattori negativi perché incidono sull’esperienza utente.
  • Keyword stuffing: visto come fattore negativo perché prova a manipolare l’algoritmo.
  • Clickbait: in generale e anche la poca coerenza tra anchor text e topic link.
  • Link affiliazione nascosti: ritenuti fuorvianti e manipolativi per l’utente.
  • Sito hackerato: un sito non sicuro o hackerato viene subito nascosto da Google.
  • Picchi non naturali di link: Google riesce a identificare se il ritmo di ricezione backlink è naturale o meno.
  • Profilo backlink di scarsa qualità: Google potrebbe interpretare come tentativo di manipolare il ranking la presenza di un profilo backlink di scarsa qualità.
  • Vendita di link: se Google capisce che il tuo sito vende link potrebbe penalizzare la sia visibilità nelle ricerche.

Falsi miti tra i fattori di ranking SEO

I principali falsi miti che riguardano i segnali SEO per il posizionamento sono:

  • Frequenza di rimbalzo: non influenza il posizionamento.
  • Google Display Ads: non aiuta nè peggiora il posizionamento, però potrebbe peggiorare la UX.
  • AMP: si tratta di una tecnologia ormai passata di moda, realizzata da Google per velocizzare i siti web, da qui il falso mito che aiutava la SEO.
  • Priorità al primo link della pagina: anch’esso falso, non indice sul posizionamento.
  • Attualità dei contenuti: altro aspetto ininfluente se non siamo testate giornalistiche.

Conclusioni

Siamo giunti al termine di una lunga carrellata di fattori e segnali che influenzano il posizionamento su Google.

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