Restyling sito web, tutti i passi da seguire e gli errori da evitare

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Uno dei momenti più delicati per un’azienda è il rifacimento del proprio sito web che può trasformarsi da un momento di rilancio ad un vero e proprio incubo.

Da una parte si ha il desiderio di comunicare le recenti attività, i nuovi servizi, o addirittura rinnovare tutta la comunicazione e l’immagine coordinata del brand, dall’altra ci sono tanti costi da affrontare e molteplici rischi sconosciuti dietro l’angolo.

Un sito web ha una vita media di 5 anni e molto spesso in quel lasso di tempo l’azienda si è trasformata in modo netto, tanto da non rappresentarla più. Questo capita molto spesso.

Noi consulenti SEO, sappiamo bene quanto sia difficile migliorare il posizionamento sui motori di ricerca delle pagine e degli articoli di un sito Internet.

Quando un sito è ben posizionato su Google e porta tanti contatti di potenziali clienti, bisogna fare molta attenzione, quando si mette mano per rifarlo. Perdere il posizionamento di un sito su Google è molto, troppo semplice.

Valutiamo bene insieme tutti i passaggi e tutti gli errori più comuni da evitare.

Quando bisogna rifare il sito web

Diventa essenziale mettere mano al sito web aziendale quando si verificano una o più di queste condizioni inerenti all’attuale sito:

  • non è ottimizzato per la versione mobile,
  • la grafica non è aggiornata e i testi non raccontano più l’azienda,
  • immagine aziendale rinnovata,
  • sito web non posizionato sui motori di ricerca,
  • problematiche tecniche del sito,
  • obsolescenza del CMS,
  • sito web troppo lento nel caricamento delle pagine.

Basta una sola di queste condizioni che diventa opportuno, se non obbligatorio il rifacimento del sito internet.

Lo abbiamo detto prima, la vita media di un sito web è di 5 anni a meno di rivoluzioni tecnologiche improvvise.

Alcuni anni fa, l’avvento degli smartphone ha reso obsoleti la stragrande maggioranza dei siti internet, mentre nel 2020 l’avvento dei core web vitals ha reso obsoleto una buona parte di siti web, quelli che avevano un caricamento troppo lento.

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Tutti i rischi del restyling

Bisogna fare molta attenzione in particolare, se il vecchio sito è ben posizionato e sta dando buoni risultati in termini di vendite e/o generazione di contatti commerciali.

Ecco i principali rischi che nella mia carriera ho riscontrato analizzando la storia di centinaia di siti web:

  • Peggioramento del posizionamento sui motori di ricerca,
  • Crollo delle richieste di preventivi e ordini,
  • Difficoltà per gli utenti nel trovare i contenuti ricercati,
  • Stravolgimento identità dell’azienda,
  • Performance di caricamento negative del sito.

Deve essere chiaro un concetto: se si lavora bene seguendo le linee guida di Google e usando un metodo di lavoro corretto, non si rischia nulla, anzi si otterranno sicuramente dei risultati positivi già nei primi 30 giorni dalla messa online del nuovo sito.

Mentre un restyling fatto male, può farti perdere posizioni importanti su Google e quindi farti perdere del fatturato.

Come riconoscere se avrò dei problemi in futuro con la mia web agency

Se stai rifacendo in questo momento il sito, puoi subito verificare, controllando i passi che la tua web agency sta facendo e analizzando il contratto firmato.

Due punti sono fondamentali:

  1. la tua agenzia prima di creare la bozza grafica ha fatto un’analisi dell’attuale sito e del suo posizionamento su Google e poi ti ha fornito una keyword research delle parole che sono strategiche per la tua attività?
  2. nel contratto sono menzionati i redirect 301 dopo la messa online del nuovo sito?

Se la risposta è no, allora sicuramente il tuo progetto diventerà un incubo.

Tutti i passi da seguire in un restyling corretto

Come in tutte le attività per poter centrare i propri obiettivi bisogna avere un metodo, senza di esso si rischia di commettere degli errori.

A mio parere bisogna seguire passo dopo passo questa precisa lista:

  1. Analizzare concorrenti e mercato, perchè è fondamentale capire cosa hanno fatto i tuoi competitor e cosa cercano online i uoi potenziali clienti.
  2. Tratteggiare le buyer personas o cliente tipo, saranno il target a cui ci rivolgeremo.
  3. Fare un audit del tuo vecchio sito, infatti è importante capire il posizionamento, le caratteristiche positive da mantenere e quelle da migliorare.
  4. Realizzare una Keyword research accurata per capire quali sono le ricerche che fanno su Google i tuoi potenziali clienti.
  5. Studiare un’architettura semplice, e Seo friendly, in particolare il Menu e la navigabilità del sito devono essere pensate per il cliente per fargli trovare subito quello che cerca. Meno click significa più richieste preventivi perché il nostro cervello ama le cose semplici e immediate.
  6. Ottimizzare le foto e le immagini per il web perché siano leggere (max 100 kb). Nel web la parte estetica è meno importante della funzionalità. Le immagini molto spesso sono la cosa più pesante dei siti e riducono il caricamento delle pagine in modo sensibile. E far attendere i tuoi clienti non è positivo.
  7. Realizzare dei testi delle pagine e degli articoli pensati per tranquillizzare il cliente. Deve sentirsi a casa, devi risolvere tutti i suoi dubbi, solo così ti contatterà.
  8. Pensare il nuovo sito web prima da mobile e poi da desktop e non l’incontrario. Oggi in alcuni settori il 70-80% delle visite avviene tramite smartphone.
  9. Creare delle pagine servizio come fossero delle landing page. Ogni pagina che deve convertire gli utenti deve avere delle call to action o dei moduli per richiedere un appuntamento.
  10. Realizzare un sito veloce e scattante, infatti ogni pagina deve caricarsi in meno di 2,5 secondi tramite mobile. Oggi, la velocità e la leggibilità da mobile sono ormai dei fattori di posizionamento su Google.

Se segui tutti questi passaggi, fidati non puoi sbagliare!

Gli errori da evitare nel rifacimento del sito web

In quasi 15 anni di carriera in questo settore ho assistito a tanti disastri; infatti, di solito vengo contattato dalle aziende entro i 6 mesi dalla messa online del nuovo sito, quando è evidente che le vendite o la generazione di lead si è ridotta in modo drastico.

Dopo 6 mesi, purtroppo, molto spesso si può solo mettere una pezza non risolutiva. C’è poco da fare.

Gli errori più comuni che ho riscontrato sono 4, eccoli di seguito spiegati nel dettaglio.

Nessun Redirect 301

Quando si migra il sito da una piattaforma CMS ad un’altra, ad esempio Da Joomla a WordPress, oppure da WordPress a Prestashop, cambiano in automatico gli url delle pagine che sono proprio la cosa che si posiziona su Google.

Possono cambiare anche se si mantiene lo stesso CMS, perché gli url si compongono in modo automatico, se non vengono ottimizzati.

I redirect 301 sono fondamentali in questo e se fatti correttamente riducono a 0 la perdita di traffico e posizionamento.

In pratica si comunica a Google che l’indirizzo nomesito.it/servizio/ è diventato nomesito.it/servizio-1/.

Migrazione dei Metadati

I metadati sono dei microtesti fondamentali che servono per il posizionamento delle varie pagine nei motori di ricerca, sono proprio le info che comunichiamo al motore di ricerca e rendiamo visibili agli utenti che devono sceglierci.

Nel passaggio da un sito ad un altro molto spesso vengono dimenticati. Questa mancanza peggiora sicuramente il posizionamento del sito web e purtroppo non è visibile se non con strumenti e programmi per la SEO.

Cambio dominio

Passare da un .com a un .it, oppure da un www.nomedominio.it ad un nomedominio.it significa far ripartire il posizionamento del tuo sito praticamente da zero.

Inoltre, fa perdere tutti i backlink acquisiti negli anni. Insomma, è un vero e proprio suicidio tecnico-tattico.

Si può fare, però bisogna come detto sopra, comunicarlo a Google in modo corretto con dei redirect 301.

Troppi plugin e immagini pesanti

Il troppo stroppia sempre. Capita spesso di vedere siti web con troppe funzionalità e quindi pieni di programmi (plugin) per gestirli.

Inserire troppi programmi o usare immagini in formato PNG o foto molto pesanti comporta dei rallentamenti nel caricamento delle pagine del sito web.

Oggi, i siti web devono essere veloci e ottimizzati secondo i canoni dei core web vitals. Siti pesanti, pieni di codice e file di grandi dimensioni, sono penalizzati sia nell’advertising sia nella SEO.

Come scegliere il partner giusto

I primi tre errori capitano quando non ci si affida a dei professionisti. Infatti, si tratta di attività che devono essere effettuate nella fase finale della realizzazione del sito web, quando il cliente è stanco per la “maratona” fatta per realizzare il sito.

I danni però sono immediati e molto spesso sono irreparabili. L’unica soluzione è scegliere un partner affidabile e professionale che ti segua anche dopo la messa online del nuovo sito web.

Un fornitore che mette queste attività, nero su bianco, nel contratto, non può non effettuarle, quindi a mio parere questo è il modo per valutare se un partner è quello giusto oppure no.

Il quarto ed ultimo errore è molto spesso causato dalla poca esperienza dei clienti e dalla poca voglia delle agenzie nell’educare i clienti ad un corretto utilizzo del web e dei sui linguaggi.

Se ci si affida a dei professionisti, bisogna accettare che saranno loro a guidare il progetto, per questo bisogna fidarsi delle loro direttive.

Ultimo aspetto importantissimo è la fase finale del “go live”, qui bisogna assolutamente tenere monitorato il sito web attraverso programmi SEO che monitorano il posizionamento del sito sui motori di ricerca.

Conclusioni

Il rifacimento del sito è un processo molto complesso dove ci sono tanti rischi nascosti dietro l’angolo.

Non è una esagerazione ma può capitare di avere un nuovo sito che è addirittura peggiore di quello vecchio. L’ho visto accadere tantissime volte purtroppo.

Bisogna fare molta attenzione e affidarsi solo a professionisti seri per non incorrere in guai.

Se vuoi una consulenza personalizzata per valutare il posizionamento su Google del tuo sito web e se ha senso rifarlo, contattami compilando il form qui sotto

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