Core Web Vitals, cosa sono e perché sono importanti per la SEO e i siti web

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Giacomo Cellini
Mi occupo di Web Marketing dal 2011. Sin da subito mi sono appassionato al web e alla rivoluzione sociale che ha creato. Benvenuto nel mio blog!
Indice dell'articolo

Quante volte ci è capito di abbandonare una pagina di un sito web perché era troppo lenta a caricare. E’ successo a tutti, è innegabile.

Nessuno è disposto ad aspettare oltre i 4/5 secondi di tempo per il caricamento di una singola pagina di un sito internet.

Se questa cosa capita anche al nostro sito però, abbiamo un bel problema! Nel 2020 Google ha annunciato l’introduzione di una serie di metriche che valutano la UX di un sito: i Core web vitals.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana che ha l’obiettivo di rendere più semplice ed efficace l’usabilità dei siti web per facilitare l’esperienza di navigazione degli utenti e fornire risposte velocemente e in modo chiaro.

Definizione di Core Web Vitals

I Core Web Vitals, in italiano detti “segnali web essenziali“, sono dei parametri centrali individuati da Google per definire, dal punto di vista dell’user experience, la qualità di una pagina pubblicata su internet.

Sono parametri che analizzano velocità, stabilità e tempo risposta che ha il layout di un sito web.

Quindi, sono imprescindibili da ogni realizzazione di un Sito Web o del suo restyling o da ogni ottimizzazione SEO. Rientrano in un campo multidisciplinare tra SEO, UX e sviluppo dei siti web.

Di norma se ne deve occupare sia il consulente SEO, sia lo sviluppatore del sito web.

I Core Web Vitals sono un fattore di Ranking?

Nel maggio 2020 sono stati introdotti ufficialmente all’interno dei fattori di ranking che compongono la Page Experience.

Oggi, sono un aspetto importante per la SEO da considerare attentamente e nel futuro incideranno sempre di più sul posizionamento di un sito su Google.

Cosa sono i Core Web Vitals

Inizialmente sono stati introdotti 3 fattori essenziali:

  • Largest Contentful Paint (LCP)
  • First Input Delay (FID)
  • Cumulative Layout Shift (CLS)

Nel 2022 è stato annunciato un quarto fattore il Interaction to Next Paint (INP) che andrà a sostituire il First Input Delay (FID).

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Largest Contentful Paint (LCP)

Il tempo di upload dell’elemento più impegnativo della schermata, di solito un’immagine visibile all’utente. L’LCP misura le prestazioni di caricamento della risorsa nella fase più difficile. Una buona esperienza utente dovrebbe rientrare nei 2,5 secondi.

Di solito un’immagine o un video. Dobbiamo lavorare su:

  • Tempi di risposta del server lenti
  • JavaScript e CSS che bloccano il rendering
  • Tempi di caricamento delle risorse lenti
  • Rendering lato client

First Input Delay (FID)

Questo indicatore misura il tempo necessario per l’utente prima che possa compiere un’azione sul sito web.

Sotto i 100 millisecondi, o all’interno di questa misura, siamo su una buona esperienza utente. Superati i 300 andiamo verso una scarsa ottimizzazione della navigabilità che può portare anche all’abbandono della pagina.

I ritardi dipendono dal fatto che il browser, mentre viene interrogato per effettuare una determinata azione, è impegnato in altre attività.

Cumulative Layout Shift (CLS)

Il terzo indicatore è dedicato alla misurazione della stabilità visiva del layout del sito. In sostanza si riferisce alla frequenza con cui le persone esperiscono un cambiamento inatteso nel formato del sito.

Un risultato inferiore a 0.1 è ottimo, superiore a 0.25 è da migliorare subito. Stabilità visiva del caricamento (visual stability).

Interaction to Next Paint (INP)

Si tratta di una metrica che valuta l’adattabilità complessiva di una pagina alle interazioni degli utenti osservando i tempi di tutte le interazioni valide che si verificano durante la visita di un utente a una pagina.

Questo fattore misura che il tempo che intercorre tra l’avvio di un’interazione da parte dell’utente (clic) e la visualizzazione del frame successivo sia il più breve possibile.

Tools di misurazione

Esistono tanti tools per tenere monitorato il proprio sito web e quelli dei propri clienti:

  • GTmetrix
  • PageSpeed Insights
  • Search Console
  • Pingdom
  • Webpagetest

Personalmente uso molto GTmetrix. Ovviamente il dato più veritiero e importante ci viene dal PageSpeed Insights di Google.

La Search Console poi ci fornisce esattamente ciò che Google pensa del nostro sito. Andate a destra nella sezione Esperienza e poi cliccate su Segnali web essenziali. Ecco come Google valuta il mio sito:

Core web vitals da mobile
Core Web Vitals da mobile
Core web vitals da pc
Core Web Vitals da pc

Come cambierà il modo di fare siti web in futuro?

Si tratta di una vera e propria rivoluzione che andrà a modificare il nostro modo di approcciarci alla realizzazione dei siti web, come lo è stata la versione responsive mobile.

Infatti, a mio parere un buon sito in futuro dovrà avere queste caratteristiche:

  • velocità di caricamento di tutte le pagine inferiore ai 2 secondi,
  • stabilità del layout in particolare da mobile,
  • numero ridotto di plugin se usiamo WordPress,
  • utilizzare solo foto in formato webp o jpg dopo averle compressi,
  • eliminazione di tutti i slideshow o dei video in particolare se utilizzati come primo media della pagina.

Ti potrà sembrare un pò troppo drastico, però tendenzialmente andrei a sconsigliare l’utilizzo di queste feature in un sito web:

  • video caricati direttamente nel sito, meglio incorporare video da Youtube e Vimeo,
  • presenza di slideshow, perché appesantiscono troppo,
  • utilizzo eccessivo di plugin,
  • utilizzo del formato PNG per le immagini, perché troppo pesante,

Tu cosa ne pensi? Scrivimi a giacomocellini@gmail.com per dirmi la tua opinione in merito!

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